Festeggiare il Natale in Eritrea

Ci stiamo avvicinando alle festività natalizie e siamo tutti alle prese con alberi da addobbare, funzioni religiose, piatti della tradizione familiare da preparare. Ma come si festeggia in Eritrea? La maggior parte dei fedeli segue la Chiesa Ortodossa copta, ecco di cosa si tratta e le principali tradizioni

Secondo la Chiesa Eritrea Ortodossa Tewahedo, la più giovane tra le chiese orientali ortodosse sorta nel 1993, nel 2022 il Natale si celebra il 7 gennaio. La festa è preceduta da un periodo di Avvento che dura 40 giorni, come la quaresima, e durante questo tempo ci si astiene dal mangiare carne, pollame e latticini. Un numero molto significativo e rituale: 40 sono infatti i giorni di digiuno di Mosè sul monte Sinai quando si preparava a ricevere i Dieci Comandamenti, e 40 sono i giorni di cammino del profeta Elia in pellegrinaggio verso il Monte Hareb; sono ancora 40, e in questo caso anni e non giorni, il periodo di vagabondaggio nel deserto del popolo d’Israele prima di accedere, purificati, nella terra promessa.
Il digiuno, considerato dai Copti un esercizio fondamentale e insostituibile per lo spirito e la mente
per ascoltare la parola di Dio, inizia il mattino e dura fino alle prime ore del pomeriggio quando finisce la celebrazione della Messa, poi si pranza ma astenendosi comunque dai cibi quali la carne e i suoi derivati (formaggi, burro), le uova, il pesce.
La sera della vigilia del Natale ci si reca presto in Chiesa per raccogliersi in preghiera in attesa della celebrazione della Messa natalizia di mezzanotte che si conclude verso le tre del mattino.

Al mattino del Natale (fine del digiuno) si inizia con un’abbondante colazione a base di gaat (Polenta), fitfit di kicia (focaccia spezzettata condita con burro (tesmi) e berberè), oppure spezzatino di carne e interiora di pecora o, capra o, vitello.

Molto importante è il pranzo di Natale e per l’occasione si preparano menù come questo:

Antipasto: Dulot (piatto a base di frattaglie e spezie)
Primo: Zighini (piatto a base di carne piccane)
Secondo: Alliccià (che può essere di solo verdure o misto con carne)
Attualmente si è diffuso il contorno di riso per attenuare il sapore piccante dei cibi.
Le bevande che accompagnano il pranzo sono: il Sua (ottenuto dalla fermentazione del daguscià e altre spezie) e il Mies (Idromele).

Il Natale è un grande momento sociale e nel pomeriggio si conversa degustando il caffè tradizionale eritreo con l’Himbascia (pagnotta dolce) e il popcorn (detto imbabà). La sera si cena tutti insieme con gli avanzi del pranzo.

Cogliamo l’occasione, per augurare a tutti Buon Natale a tutti! (Ruhus Lidet ygberelna!)

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