Fotografie di Dori Caspi per ELSA MICHAEL SMILE PROJECT
“I can draw a clear and conscious separation between the inner place from which I photograph – the energetic source to my art – and the meaning and connotations which might arise from my work.” Dori Caspi
Firenze, 30 Novembre 2014 È stata aperta al pubblico a Firenze presso Luxury Location of Florence, in Piazza del Carmine 2, la nostra ?NTIMACY – Fotografie di Dori Caspi.
Promossa e prodotta da BAG Photo Art Gallery, a cura di Giacomo Belloni, Marco Vincenzi e Christina Magnanelli Weitensfelder, la mostra estende anche in Italia due lavori del fotografo israeliano: Himba Moments e il progetto OMO.
In mostra le immagini del progetto Himba, scattate nel corso di ben 15 viaggi in Namibia, dove Caspi ha voluto raccontare intimamente gli abitanti di uno sperduto e isolato villaggio popolato dagli Himba, una tribù tra le poche rimaste completamente incontaminate dal mondo civilizzato. In contrapposizione a queste, le fotografie del progetto OMO, dove Dori Caspi ha ritratto le popolazioni dell’omonima tribù del sud dell’Etiopia. Le immagini in mostra raccontano le contrapposizioni annotate da Caspi tra le due tribù, le une fiduciose ed accoglienti perché non contaminate dal progresso, le altre già in una sorte di finzione di posa, già civilizzate. Ne risulta evidente il punto interrogativo che si pone e ci pone Caspi, se la scoperta e l’espansione della civiltà sia in armonia con la natura e i suoi elementi. Il risultato è un viaggio unico nell’Africa del profondo, attraverso l’occhio sapiente e scrutatore quale è quello di Dori Caspi.
È stato proiettato il video registrato in occasione del vernissage presso la BAG Photo Art Gallery, dove il fotografo racconta la sua visione spirituale e profondamente umana, di quella parte del mondo, così lontana a volte, così tanto vicina.
Dori Caspi, Tel Aviv (Israele), 1965, studia e lavora come avvocato, poi va a vivere e lavorare in Africa. Trasferitosi nel 1998 inizia a fotografare la natura, le tribù, in particolare gli Himba. Dopo 15 anni di lavoro si presenta al pubblico, con mostre e documentari che fanno il giro del mondo. Nel 2006 riceve il premio speciale giuria al festival del cinema di Parigi con il documentario Cry of the Owl, racconto dedicato alla popolazione Himba.